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Il gTLD .WINE ha avuto il via libera dall’ICANN dopo diversi mesi di dibattito. Sebbene si sia ancora in attesa della comunicazione dal registro ufficiale, la novità è stata accolta con opinioni contrastanti dalla comunità della rete.
Da un lato, produttori di vino, rivenditori, mondo degli affari e degli intenditori sono entusiasti dei nuovi sviluppi: un’estensione di dominio dedicata al vino, .WINE appunto, permetterà agli estimatori del vino di ritagliarsi uno spazio definito in rete per costruire e far crescere le comunità online e follower con interessi e passioni simili. L’estensione .wine e .vin aiuteranno a promuovere prodotti, servizi e comunità on line nel panorama digitale e saranno di aiuto sia per i brand di grandi aziende sia per le PMI.
Molti brand dedicati al vino hanno approvato la nascita di questo gTLD spiegando che avrebbe ulteriormente aumentato la fiducia in rete tra i consumatori e i distributori e avrebbe inoltre fatto crescere in modo positivo la competizione on line tra le aziende . Per consumatori ed estimatori, il nuovo TLD permetterà di avere accesso veloce a tutti i temi collegati al vino, ai blogger e ai distributori di fiducia.
D’altro canto però, la decisione di rilasciare il nuovo gTLD non è arrivata senza proteste. I rappresentanti ministeriali dei governi Francese, Australiano e Statunitense si erano dichiarati apertamente contrari al rilascio della nuova estensione di dominio. Avevano infatti il timore che questo particolare dominio di primo livello, una volta aperto alle registrazioni da parte del pubblico, potesse mettere a rischio gli accordi commerciali sulla vendita di prodotti provenienti da una regione specifica. Il prodotto con Identificazione Geografica (IGP o IGT) indica appunto un prodotto proveniente da determinate aree nel mondo . Ad esempio, lo “champagne” si fa ufficialmente solo nella regione di Champagne, in Francia. Molti brand di successo con lo status ufficiale di identificazione geografica temevano che il nuovo gTLD potesse creare confusione nei consumatori. Questo – hanno spiegato – avrebbe avuto effetti anche sulle vendite in rete, sui rapporti con i clienti e in generale con tutta la linea di produzione..
Al di là delle preoccupazione espresse da Australia, Francia e USA, l’ICANN ha dato il via libera al rilascio delle estensioni .WINE e .VIN. Solo il tempo ci dirà se è stata una buona mossa oppure no.
dotNice – esperti in digital brand protection
Per ulteriori informazioni si può scrivere a: brandprotection-italy@dotnice.com

Molti brand manager o responsabili marketing hanno chiesto di recente a Google cosa accadrà alla ricerca su internet con il rilascio dei nuovi domini generici di primo livello (gTLD). Per dare una mano su questa delicata questione, dotNice ha compilato una lista di punti che consentono di rispondere a tutte le domande.

1. Che impatto avranno i nuovi gTLD sulle ricerche degli utenti?
Sostanzialmente, i nuovi gTLD saranno sottoposti alle stesse condizioni delle estensioni.COM , .NET o .ORG. In termini di SEO, le parole chiave contenute in un TLD non avranno alcun beneficio in relazione alle ricerche su google

2. Che impatto avranno i domini di primo livello nazionali per coloro che fanno ricerche da un luogo in particolare?
Ovvero, le estensioni di dominio come .PARIS o .SYDNEY avranno priorità sulle ricerche su google per gli utenti che si trovano in quei luoghi? Google usa un meccanismo specifico di identificazione geografica per ottimizzare i risultati delle ricerche. Perciò le ricerche produrranno risultati considerati più pertinenti ai termini di ricerca iniziali nei confronti di un paese specifico. In questo modo, i domini di primo livello nazionali avranno effetto sulle modalità di ricerca (con alcune eccezioni)

3. Investire in una estensione specifica come ad esempio il nome del proprio marchio può dare priorità rispetto ad un nome a dominio con estensione .COM?
No. Perchè con i nuovi gTLD, un’estensione legata al proprio brand sarà soggetta alle stesse condizioni di tutti i gTLD come avveniva in passato. Google è impegnata ad assicurare che il motore di ricerca lavori sulla rilevanza perciò i nuovi gTLD non avranno una grande influenza sui risultati delle ricerche. Sebbene i nuovi gTLD non avranno comunque un impatto effettivo sulle ricerche in internet, ai titolari di marchi, ai responsabili marketing e ai responsabili legali si consiglia di rivedere e ottimizzare il proprio portfolio nomi a dominio. I nomi a dominio sono infatti un patrimonio nel mondo digitalizzato di oggi. Poiché costituiscono gli asset digitali, i nomi a dominio devono essere protetti come parte integrante della strategia di protezione di un marchio. Rendere più forte l’impatto (impronta) di un marchio a livello digitale, rafforzerà la presenza digitale del marchio stesso

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Uno dei più importanti istituti bancari, la Barclays, ha annunciato recentemente che avrebbe dismesso il dominio di primo livello .COM. per trasferire la sua presenza online sui TLD .barclays e .barclaycard. Questo spostamento è dovuto al tentativo di prevenire il “phishing” ai danni dei clienti dei servizi online. Nelle prossime settimane, il gruppo Barclays smetterà quindi di utilizzare le estensioni .COM e .CO.UK.
Il capo della sicurezza informatica di Barclays, Troels Oerting, ha spiegato che i motivi del cambiamento “in ultima istanza sono necessari per accrescere la fiducia nelle identità digitali di Barclays” e a fornire “più sicurezza per i propri clienti”.

Il termine Phishing ha invaso i titoli dei giornali nelle scorse settimane per l’uscita di un report di APWG (il gruppo internazionale Anti-Phishing). Il report spiega che le attività fraudolente di phishing nel 2014 sono cresciute con una percentuale senza precedenti e che la provenienza risulta, in larga maggioranza, dalla Cina. Il report mostra inoltre che i nomi a dominio sono sempre più usati come meccanismo per “rubare” agli utenti internet dati privati ed informazioni finanziarie. I domini di primo livello più popolari sono spesso vittime di attacchi di phishing perché i TLD di successo, e quindi più diffusi, sono quelli che attraggono il maggior numero di utenti.

Il report di APWG ha evidenziato inoltre che gli attacchi di phishing sono aumentati in modo costante e hanno coinvolto un vasto numero di aziende in diversi settori. Ulteriori approfondimenti nel report sono particolarmente scioccanti. Gli attacchi di phishing sono cresciuti da 8ore e 42minuti a 10ore e 6minuti. Cosa spiega la crescita esponenziale di questo tipo di frodi? Molti affermano che il nuovo programma TLD di ICANN possa spiegare la crescita ingente a livello globale degli attacchi di phishing.

Fate attenzione!

Con il rilascio delle nuove estensioni nei mesi passati (dal.club al .finance), i nomi a dominio possono essere acquistati a prezzi relativamente abbordabili. E’ altamente raccomandabile che i marchi che desiderino proteggere i loro asset digitali, la reputazione ed i propri clienti, investano nel monitoraggio dei marchi e di tutti i nomi a dominio associati all’azienda.

Questo tipo di monitoraggio potrebbe proteggere le aziende dai danni economici causati dai truffatori. Le istituzioni finanziare stanno diventando sempre più apprensive per la possibilità che i truffatori usino i loro asset digitali, come i nomi a dominio, per attrarre ed ingannare i loro utenti in rete.
Il gruppo Barclays sta dimostrando chiaramente di essere consapevole della necessità di proteggere i suoi asset digitali e allo stesso tempo anche i suoi clienti.

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Rendere una start-up un successo non è un compito facile. Di recente Forbes ha rivelato una triste verità, ossia che 9 start-up su 10 purtroppo falliscono. Va da sé che gli imprenditori affrontano molte sfide quando sviluppano un’idea di business tentando di trasformarla in un’ impresa di successo. Uno dei fattori chiave che emerge ogni volta che si parla di fallimento di start-up è l’insufficiente capacità di guadagnarsi la fiducia di nuovi clienti. Senza fidelizzazione di clienti, non c’è business. Infatti, una delle sfide maggiori che oggi i brand devono affrontare è proprio quello della creazione di un nome che venga facilmente associato al concetto di affidabilità. Determinare questa fiducia nei potenziali clienti è la vera chiave per il successo. Per questo è sempre più necessario, anche per le start-up , proteggere l’identità del loro marchio in rete. Ma, come può una start-up con budget e risorse limitate proteggere totalmente l’identità e l’integrità del suo brand on line?

Ecco di seguito alcune misure precauzionali su come tutelare il proprio brand in rete senza spendere una fortuna.

1. Piccolo investimento, grande risparmio
Investire tempo e denaro per sviluppare un portfolio nomi a dominio. Se il giro di affari si estende in nuovi mercati, è necessario assicurarsi di aver registrato marchi in tutti i paesi in cui si opera. In-vestire denaro nel monitoraggio del marchio è certamente di aiuto per tutelare la proprietà intel-lettuale, in quanto permetterà di venire immediatamente a conoscenza di casi in cui terze parti tentino di danneggiare la brand equity. E permetterà di identificare qualsiasi caso di violazione.

2. Cogliere le nuove opportunità
Ottimizzare il portfolio nomi a dominio anche attraverso la registrazione di nuovi gTLD. Se usati in modo corretto, i nomi a dominio possono essere utilizzati come parte integrante di una efficace campagna di digital marketing per start-up con fondi e risorse limitate. In questo modo, si potrà sviluppare il portfolio degli asset digitali e allo stesso tempo generare traffico sul sito, in sostanza è un po’ come prendere due piccioni con una fava.

3. Essere sempre un passo avanti: registrazioni cautelative
Seguire l’esempio di celebrities come Taylor Swift, Kevin Spacey e Oprah Winfrey, che hanno fatto registrazioni cautelative di domini controversi, può essere un modo per risparmiare. Molte imprese infatti hanno acquistato il dominio .SUCKS nel tentativo di assicurarsi che i domain-squatter o i brand-hijackers non ne avessero l’opportunità. Non registrare il nome di un marchio con le nuove controverse estensioni potrebbe essere una scelta sbagliata perché si potrebbe cadere vittime di diffamazione on line, brand-jacking e così via. Al contrario, si può cogliere l’occasione di trasformare qualcosa di sgradevole in qualcosa di buono. Per esempio, molti brand in rete hanno scelto di reindirizzare il traffico internet diretto sul dominio .SUCKS ad un forum orientato al servizio clienti dove gli stessi possono esprimere commenti positivi e negativi. Questo è un esempio eccellente su come è possibile trasformare una situazione negativa portandola a proprio favore. Perché in questo modo si è sempre informati su ciò che clienti pensano del nostro prodotto o servizio, dandoci l’opportunità di accrescere le relazioni con i clienti. Adottare questo comportamento in fase di start-up può decisamente contribuire al successo di una azienda.

4. Rinnovare, non rimpiangere
Rinnovare un dominio scaduto è sicuramente più economico che negoziare l’acquisto del dominio da terze parti. Sul lungo periodo, i rinnovi sono meno costosi di una procedura di arbitrato. Molte start-up semplicemente potrebbero non avere il denaro per recuperare un dominio da un domain squatter. Inoltre, è importante assicurarsi di avere abbastanza risorse per monitorare i domini scaduti, specialmente se si ha una presenza internazionale/mondiale.

5. Troll
Tutte le start-up devono monitorare i nomi a dominio correlati al loro marchio. Non farlo potrebbe far sì che un domain-squatter o un typo-squatter lo registri. Investire nei servizi di sorveglianza del marchio può far risparmiare grandi costi finanziari in futuro.

6. Controllo della reputazione
Nel mondo digitale attuale, per le start-up è essenziale monitorare la reputazione del marchio in rete. Un software di tracciabilità del web può fornire elementi di valore sulla percezione che il pubblico ha di un brand o di un prodotto. Approssimativamente, 8 consumatori americani su 10 leggono le recensioni prima di acquistare un bene o un servizio. In altre indagini risulta che il 73% di clienti potenziali considera le recensioni positive dei clienti come fattore per decidere se avere fiducia in un determinato brand. Quando una start-up inizia a crescere è di importanza cruciale tutelarsi dalle calunnie e allo stesso tempo costruire la propria reputazione in rete. Mantenere consapevolezza di ciò che si dice nello spazio pubblico (social media, piattaforme online e i network peer to peer) sarà un fattore chiave per la sopravvivenza di una start-up.

Sebbene affermazione e crescita di una start-up possano sembrare obiettivi ambiziosi, e per questo scoraggianti, attuare alcune delle misure elencate assicurerà il successo degli affari in internet. Mantenere una strategia solida di protezione digitale del brand, quindi, contribuirà ad assicurare non solo che l’azienda sopravviva ma anche che cresca bene.

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