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Quasi il 60% dei nomi a dominio in Cina che sono stati dirottati dai programmi backdoor nella prima metà del 2014 ha il suffisso “.com” e il 48,8% di questi casi erano controllati da indirizzi IP stranieri. Ne da’ notizia il magazine – con sede a Pechino – China Securities Journal.
Huang Chengqing, direttore della Centro di Coordinamento/Team tecnico del Network nazionale Cinese per la risposta alle emergenze (CNCERT o CNCERT / CC) ha divulgato le statistiche durante un forum sulla sicurezza informatica in occasione della Conferenza mondiale di Internet (WIC) in Wuzhen, provincia di Zhejiang lo scorso 20 novembre.
Quando un sito viene hackerato, la persona alla ricerca di quel sito è reindirizzata su un sito controllato dagli hacker. In molti casi, però, gli hacker possono essere rintracciati grazie al loro indirizzo IP o ad uno special identifier presente in ogni computer.
Il rapporto suggerisce che tra gli IP stranieri che controllano i nomi di dominio hackerati in Cina, gli Stati Uniti, Hong Kong e la Corea del Sud erano i primi tre.
Huang ha spiegato che la Cina deve affrontare ora una difficile situazione in termini di sicurezza di Internet e intende combattere questa situazione attraverso la promozione di programmi di partnership internazionali. CNCERT ha firmato accordi di sicurezza informatici con 17 organizzazioni e stabilito partnership di cooperazione internazionale con 127 organizzazioni in 59 paesi. CNCERT è un centro tecnico per la sicurezza informatica, un ente non governativo e senza scopo di lucro in cui opera il team di coordinamento per il sistema di risposta alle emergenze di sicurezza informatica della Cina. CNCERT è anche responsabile per le registrazioni dei nomi a dominio in Cina.

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